
Primo romanzo dello scrittore, Il garofano rosso esce a puntate sulla rivista “Solaria” nel 1933-34, ma viene censurato dal fascismo che nega il permesso di pubblicarlo. Esce in volume nel 1948, a 15 anni di distanza dalla composizione. Interessante la prefazione dell’autore, poi tolta nelle edizioni successive, che spiega la genesi del romanzo e la ritardata edizione, dovuta soprattutto alle continue distrazioni di Vittorini, sempre preso da nuovi interessi.
Ambientato in Sicilia ai tempi del delitto Matteotti, il romanzo presenta un classico percorso di formazione del protagonista. Alessio Mainardi, liceale inquieto e ribelle, vive con intensità la sua prima giovinezza: l’impegno politico, attratto com’è dagli aspetti rivoluzionari e antiborghesi del primo fascismo; l’esperienza sentimentale, attraverso la relazione breve e idealizzata con Giovanna, compagna di scuola, dalla quale riceve come pegno un garofano rosso, e quella più concreta e sensuale con la misteriosa prostituta Zobeida.
Da queste esperienze Alessio uscirà completamente trasformato, avviandosi a compiere i primi passi verso la maturità la libertà interiore.
Ambientato in Sicilia ai tempi del delitto Matteotti, il romanzo presenta un classico percorso di formazione del protagonista. Alessio Mainardi, liceale inquieto e ribelle, vive con intensità la sua prima giovinezza: l’impegno politico, attratto com’è dagli aspetti rivoluzionari e antiborghesi del primo fascismo; l’esperienza sentimentale, attraverso la relazione breve e idealizzata con Giovanna, compagna di scuola, dalla quale riceve come pegno un garofano rosso, e quella più concreta e sensuale con la misteriosa prostituta Zobeida.
Da queste esperienze Alessio uscirà completamente trasformato, avviandosi a compiere i primi passi verso la maturità la libertà interiore.
Nessun commento:
Posta un commento