
Cari ragazzi,
spero proprio che il quarto libro dell'estate, Il segreto di Luca di Ignazio Silone, vi abbia catturato, come ogni giallo che si rispetti.
Per discutere del libro, vi propongo tre spunti:
- un'analisi del personaggio di Luca Sabatini: cosa vive Luca nel suo animo nel corso di tutta la vicenda, così come viene ricostruita?
- un'analisi degli altri personaggi del romanzo: Chi sono e come sono?
- un'analisi dei motivi e dei temi del libro, in particolare di quello della giustizia
A voi la parola! Vi aspetto, come sempre, numerosi e vivaci!
A presto
Elisa Carrà
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RispondiElimina“Il segreto di Luca”, libro di Ignazio silone, è stato fin’ora il più bel libro che abbia letto questa estate. Sono stato letteralmente stregato fin dalle prime pagine e difficilmente riuscivo a staccarmi dalla lettura. L’aspetto che più mi ha colpito è stata la flemma con la quale l’autore ha svelato la verità sulla storia di luca, confidando al lettore il segreto del protagonista solo nelle ultime pagine.
RispondiEliminaUn’altra tematica principale del libro è la ricerca della verità, che nel romanzo è rappresentata da Andrea, altro protagonista del libro, giovane curioso, figlio di un grande amico di Luca che, nonostante l’ostilità di tutto il paese nel quale è ambientato il racconto, i quali abitanti cercano di tenere nascosto qualcosa o non vogliono per qualche motivo scoprire la verità e ciò li rende antagonisti, non demorde e va a fondo nella ricerca, anche ricorrendo alla prepotenza, fino a venire a capo al segreto.
La trama, nella sua totalità, mi ha particolarmente colpito per la sua originalità ed imprevedibilità: ogni previsione che mi immaginavo era quasi sempre smentita nelle pagine successive e così fino alle ultime righe.
Praticamente mi è piaciuto ogni aspetto del libro e mi risulterebbe difficile riuscire a trovarci qualcosa di negativo.
Stefano
Ciao a tutti,
RispondiEliminail libro mi ha coinvolto molto e soprattutto è stata una lettura molto piacevole.
Però non volevo parlare di questo ma dei personaggi che mi hanno coinvolto molto e soprattutto di Andrea, amico di Luca dal primo giorno che lo vide e l'unico vivente che è convinto della sua innocenza. Questa convinzione è nata da uno scambio epistolare iniziato per aiutare una donna che da bambino viveva nella sua stessa casa e che non sapeva scrivere. Questo personaggio mi fa porre molte domande e curiosità: perchè una persona dovrebbe essere convinto dell'innocenza di una persona che non ha mai incontrato in base alle parole di una donna che è stata costretta a lasciare il proprio figlio chiuso in carcere con una condanna a vita??? e perchè proprio questa persona, impegnata politicamente, quando torna nel suo paese natale dopo molti anni e venuto a conoscenza del rilascio di Luca, tenta in tutti i modi di trovare un alibi per l'amico?????
Un altro personaggio che vorrei approfondire è Luca che a causa di un amore impossibile e della sua disperazione di una notte non si diffende da una accusa che lo porterà all'ergastolo. Anche con lui mi sono posta una domanda: perchè un uomo preferisce andare in carcere piuttosto che rivelare il suo amore impossibile per una donna già sposata????
Altri personaggi che troviamo nella lettura di questo libro sono i cittadini di un paese che sono sempre pronti a puntare il dito contro gli altri.
Queste sono le riflessioni che questo libro mi ha portato a fare sperando di essere stata brava.
Saluti a tutti,
Elena
Ciao a tutti..a pochi giorni dall'inizio di un altro anno....un altro commento..!!
RispondiEliminaInnanzitutto....oh là...!!!questo è il genere di libri che mi appassionano.
Libri gialli,un po' misteriosi ma soprattutto non scontati, nei quali,per comprendere a pieno la vicenda bisogna arrivare fino all'ultima parola,dell'ultima pagina.
Analizzando qualche personaggio volevo fare un commento su ciò che ha detto Elena: personalmente non mi è sembrato che Andrea abbia svolto le indagini con lo scopo di fornire un alibi,all'amico che in fin dei conti neanche tanto amico gli era,visto che non lo conosceva approfonditamente.
Se avesse voluto fornirgli un alibi avrebbe benissimo potuto inventarsi una bugia,che bisogno c'era di compiere tutte le indagini.???
Al contrario invece,penso che il comportamento che Andrea ha tenuto è stato essenzialmente spinto dal desiderio di giustizia:anche dopo quarant'anni è possibile.
Un desiderio forte,alimentato sicuramente dalla curiosità di quello strano comportamento,ma anche dalla voglia di verità e sincerità.
Forse,questa voglia che lui trova è caratterizzata da un'esperienza comune:la distanza,per molti anni,dalla propria città.
Al loro ritorno infatti,anche se in modi diversi,entrambi non vengono accolti a braccia aperte,per spiegare meglio,la sensazione che ho avuto io è stata quella che Andrea venisse accolto con entusiasmo per secondi fini,per ottenere un aiuto da lui,non per amore verso un concittadino.
Luca invece non viene per niente accolto,nessuno inizialmente si accorge della sua presenza in città.
Questa voglia di essere accettati,questa voglia forse di riscatto,spingerà,secondo me,Andrea ad interessarsi così intensamente alla vicenda.
Detto questo,ho trovato affascinante il carattere di Luca,per me mantenere un segreto è molto difficile,ed i segreti che devo mantenere io non sono di certo così importanti come quello del protagonista.
Inoltre,d'accordo che per gli amici sarei disposta a far qualsiasi cosa,ma la parola “qualsiasi”mantiene comunque un certo limite:prima di tutto viene la mia vita,poi quella degli altri.
É impensabile infliggersi una pena del genere per salvaguardare la persona amata.
Allo stesso modo rifletto sul carattere di Ortensia,anche se è un personaggio secondario ha catturato molto la mia attenzione,anche lei per amore è stata disposta a gesti estremi,come farsi rinchiudere in convento per essersi falsamente dimostrata pazza.
Questo fa molto riflettere anche sulla libertà che c'era al tempo,non è possibile che due giovani innamorati non possano vivere assieme la loro storia, perché uno dei due è già sposato,con una persona che non ama.
Libertà ci vuole,possibilità di costruirsi una vita,a proprio piacimento.
Mi sentivo di dire questo,magari qualcuno non sarà d'accordo..ma va beh...!!!me ne farò una ragione..!! :-)
Ormai si può dire...a prestissimo cari compagni...e a presto Prof...
Serena
Ciao a tutti!
RispondiEliminaQuesto è il genere di libri che non compro mai, ma ogni volta che ne leggo uno non riesco a staccarne gli occhi di dosso finchè non lo finisco.
L'aspetto che ho trovato affascinante in Luca è la sua capacità di accetare l'ergastolo anche se innocente solo per lasciare libera la donna che amava...io non lo avrei mai fatto, se mi fossi trovata nei panni di Luca avrei preferito partire per un paese lontano, come avevano consigliato a Luca, forse per lui non avrebbe fatto nessuna differenza, perchè comunque non avrebbe più rivisto Ortensia se non nei suoi ricordi.
Riguardo Andrea,invece, quello che mi ha colpito è come sia stato catapultato nel mondo degli adulti a solo otto anni e come questo fatto lo abbia spinto a cercare la giustizia durante tutta la sua vita diventando anche antifascista e capo partigiano.
Un personaggio la cui personalità non mi ha colpito è don Serafino,il suo comportamento somiglia a quello di altri preti in alcuni libri che ho letto, da un lato si dimostra ospitale nei confronti di Luca, però si vergogna di stare tra la gente con lui e Andrea.
Alice
Non mi dispiacerebbe affatto vedere anche il film (se è vero che esiste) riguardo alla storia che racconta il libro in questione: carico di mistero, segreto, con un'atmosfera a tratti surreale. Nei confronti di Luca Sabatini da parte mia vi è una sorta di amore-odio, un po' come per Alessio Mainardi. Luca rappresenta la cosiddetta “vittima consapevole” della vicenda; è un uomo dotato di una forza di volontà smisurata (e non mi riferisco, come ben sapete, ad una “semplice” resistenza dal fumo di sigaretta). Invidiabile da questo punto di vista, ma allo stesso tempo detestabile per aver rinunciato a vivere. È buffo come a volte ci si riferisca ai personaggi di un romanzo come se facessero veramente parte della nostra realtà. Chissà, magari quel Luca Sabatini non è un'invenzione (o solo) di Silone, ma esiste realmente. Ad ogni modo, io penso che l'amore puro e totale nei confronti di Ortensia non possa essere considerato una giustificazione al comportamento del protagonista: ricordiamoci che ha pur sempre scontato la pena dell'ergastolo, rinunciando, ribadisco, a quarant'anni della sua vita (e la vita, da quel che sappiamo, è una e, soprattutto, non torna indietro).
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RispondiElimina“La conquista d'una donna è una conferma pubblica del nostro valore d'uomo”: è una frase di pagina 54 del libro che mi è rimasta impressa; è un'interessante affermazione del giudice che seguì il processo Sabatini ed uno dei motivi per cui il vecchio è convinto della non innocenza di Luca. Infatti, a che scopo un uomo imputato di omicidio non dovrebbe fornire come alibi quello di essere stato a casa di una donna? Ah, l'amour... In questo passaggio del libro ho stimato profondamente il protagonista: egli sì, aveva amato con il cuore, perchè il vero amore non ha bisogno di essere gridato ai quattro venti. “Il segreto di Luca”... mai il titolo fu più azzeccato. Segreto fu anche il modo in cui visse nel suo animo l'intera vicenda. Solo nelle ultime pagine, infatti, ci viene raccontato proprio da lui in prima persona che cosa passò in quei decenni di prigionia, soprattutto nei dieci anni di segregazione cellulare: un'espiazione lunga e dura, penosa, tremenda, “mi sentivo più asino o mulo che cristiano”; allo stesso modo, dopo aver ricevuto la prima lettera della madre, gli parve di essere ritornato in quello stato di estasi conosciuto dopo l'ultimo incontro con l'amata Ortensia (la lettera, infatti, parlava di lei).
RispondiEliminaChe altro dire... il libro mi è piaciuto. È stato un bel passatempo analizzarlo nel mio letto con una simpatica distorsione alla caviglia. Era proprio quello che volevo: stare a casa, non poter neanche ballare, e commentare il blog! Cosa voglio di più dalla vita... NO, in realtà sono molto sarcastica perché è una disperazione... però il libro mi è piaciuto veramente: infine prevalgono sentimenti quali l'amore, l'amicizia, il sacrificio, sull'ingiustizia.
“La felicità esiste solo sotto forma di attimi”, ed è quello che hanno vissuto i due amanti.
Valentina
Ciao a tutti!
RispondiEliminaMi accingo anche io a commentare questo libro che, devo dire, da quando l'ho iniziato non sono riuscito più a smettere di leggerlo fino all'ultima pagina.
Sono stato colpito dal personaggio di Andrea: questi avrebbe potuto solamente fare un passaggio per Cisterna, sorbirsi una cerimonia ufficiale, al massimo qualche incontro con dei compaesani, e poi tornarsene filato a Roma.
Infatti cosa c'era da capire ancora sul caso di Luca? Niente, c'era solo stato un errore giudiziario,niente di più. Andrea invece prende subito a cuore il caso di questa persona mai incontrata, che però ha cambiato la sua vita più di ogni altra, nonostante si sia ripromesso di non badare ai singoli infatti lui stesso dice: "l'uomo politico, io penso, deve studiare e risolvere problemi collettivi e non procacciare favori personali."(ideale che tutti i politici, a partire dai capi, dovrebbero tenere a mente!). Andrea è infatti colpito dal fatto che Luca ha affrontato l'ergastolo (definito peggio della morte) pur essendo innocente. Capisce subito che c'è sotto qualcosa di diverso dal normale, qualcosa che, per il bene dell'animo di Luca, bisogna portare alla luce. Andrea infatti possiede un innato senso della giustizia che lo fa essere un uomo retto e fedele ai propri principi. La giustizia di Andrea viene risaltata dalla contrapposizione col vecchio giudice. Questo si è ridotto a pensare addirittura secondo i suoi codici, mostrando una mentalità conservatrice e quasi malata, ovvero il contrario di quello che è Andrea. Questo, infatti attinge al suo senso della giustizia per andare avanti nell'"indagine"ovvero quando si scontra varie volte con l'omertà e la paura dei compaesani. Sul personaggio di Luca è già stato detto molto, e io mi sento in linea con quanto già affermato.
A questo punto non mi resta che salutarvi.
A martedì
Enrico
Ed eccoci di nuovo qui!
RispondiEliminacome ho scoperto leggendo i commenti dei miei compagni, questo è stato il libro che ha preso di più sin dalle prime righe. Per me non è stato esattamente così; inizialmente mi è parso simile ad altri libri, che raccontavano la storia di alcuni personaggi di rilievo o fatti accaduti nel passato, solo per il gusto di raccontare. Poi, però, l'autore ha saputo ricreare la vicenda attorno a me e a farmi sentire partecipe dello stesso desiderio di Andrea. La storia ha uno sviluppo semplice, lineare, non come atri romanzi in cui un’indagine viene alimentata da sempre nuovi dubbi che difficilmente portano ad una semplice conclusione. I fatti si susseguono uno dietro l’altro ricostruendo l’accaduto senza troppi intrecci. Mi hanno colpito particolarmente le descrizioni dettagliate, poste qua e là nel romanzo per spezzettare i diversi dialoghi e in un qualche modo rilassare la mente del lettore. Infine, volevo sottolineare anch'io la tematica della giustizia che caratterizza il personaggio che più di tutti mi ha colpito: Andrea. Grande voglia di scoprire la verità, grande voglia di capire ciò che più si nasconde nell'animo di ogni personaggio. La scrittura di Silone, in un certo senso, mi ha colpito più di altre, perchè ha saputo scovare in un modo, per così dire, discreto e silenzioso i segreti e le emozioni più profonde, ed è stata capace di trasmettermi le sensazioni che i protagonisti hanno vissuto un sacco di anni prima. Quindi, la capacità di rendere vive e presenti le singole testimonianze.
beh, gente, a questo punto, ci si vede a scuola!
Ciao Ciao
Chiara
Bene ragazzi, i vostri commenti sono sempre più approfonditi, mirati, personali, sentiti... Bravi, davvero! Bene anche la citazione delle frasi che vi hanno colpito di più, aiutano a recuperare certi passaggi del romanzo.
RispondiEliminaAlla prossima...
Buongiorno classe!!!
RispondiEliminaDopo un libro piuttosto calmo in quanto a ritmo come Bàrnabo delle montagne, eccone uno che lascia senza fiato per l' incessante susseguirsi dei fatti.
Questa volta ho deciso di partire subito con un giudizio personale sul libro. Questo è stato probabilmente il libro che più mi ha catturato tra quelli letti quest' estate, proprio per la sua asfissiante continuità nella sequenza delle azioni; le descrizioni, che, in genere, rallentano il ritmo di un testo e, a volte, rischiano di farlo diventare noioso, sono qui poche ed essenziali, mirate a quei particolari che possono aiutare nell' immaginare a grandi linee quale sia l' ambiente in cui si svolgono i fatti. Ovviamente la struttura del testo, come quella di ogni giallo che si rispetti, aiuta a tenere il lettore incollato sulle pagine, grazie a quella sorta di suspence che aleggia durante tutto il corso della narrazione e persiste fino all' ultima riga del libro.
Procediamo ora con l' analisi del personaggio di Luca. Molto intrigante fin da subito per l' aria di mistero che si crea intorno alla sua figura nelle prime pagine, esso non viene descritto esplicitamente dall' autore (se non fisicamente), ma ogni tratto del suo carattere, per altro molto riservato, lo si ricava da vari elementi che possiamo cogliere durante la lettura. Nonostante sia il soggetto principale del libro, egli resta praticamente in disparte per quasi tutto il corso della narrazione, salvo nell' ultima parte del giallo, in cui egli esce allo scoperto in tutto il suo essere.
Proprio l' ultima parte mi ha particolarmente attratto, o meglio, ciò che mi ha colpito è il modo in cui Luca è riuscito a liberare tutto quello che aveva tenuto dentro di sé per dieci anni, in una serie di affermazioni che fanno quasi commuovere solo a pensarci. Una delle frasi che mi hanno fatto riflettere è stata quella in cui veniva sottolineato come, in realtà, la morte, a quel punto, fosse migliore dell' ergastolo, poiché, mentre la prima comporta un dolore e un coraggio momentaneo, il secondo prevede una punizione lunghissima, in questo caso lunga una vita. Un personaggio, quindi, molto forte interiormente, nonostante, inizialmente, si potrebbe dire il contrario, tanto forte da sembrare quasi “verosimile”.
Un altro personaggio fondamentale nel libro è sicuramente Andrea. Se volessimo interpretare il giallo in senso metaforico, esso rappresenterebbe sicuramente la giustizia, valore radicato profondamente in lui e che fa da motore a tutta la narrazione: è, infatti, il desiderio di conoscere la verità che lo spinge a compiere un percorso difficile come quello per scoprire cosa Luca nascondesse a costo della propria libertà.
Molte osservazioni, che condivido, sono già state fatte dai miei compagni, quindi sarei ripetitivo nel riportarle nuovamente. Non mi resta che salutarvi.
A martedì...
Salve a tutti!
RispondiEliminaScusate il ritardo. Allora, inizio subito.
La storia mi ha abbastanza catturato fin dal titolo, fin dalla parola “segreto”. Ogni libro che ha già nel titolo qualcosa di misterioso mi attrae in un modo irresistibile. Posso dire che è stato il più bello dopo “La chimera”.
Lascia subito senza parole il fatto che un condannato che sa di essere innocente non si difenda davanti a una giuria e che, anche i compaesani, pur sapendo la sua non colpevolezza, non dicano niente. Mi sono chiesta anche io – ma per quale accidenti di motivo una persona farebbe così??- quindi ho iniziato a “divorarmi” le pagine.
Proprio per questa domanda che mi sono fatta mi sono attaccata al personaggio di Andrea, quello che mi ha colpito di più, è stato veramente tenace e sicuro di se. Mi ha appassionato per la sua sete di giustizia e per la costanza con cui a voluto aiutare l’amico.
Luca è un personaggio molto particolare e chiuso in se stesso, perciò di difficile lettura, ma grazie alle indagini di Andrea si è riuscito a scavare più a fondo nel suo animo. Mi è sembrato la persona più buona del mondo. Piuttosto di far vergognare una persona pubblicamente, si lascia incriminare per omicidio, condannare all’ergastolo e lasciarsi guardare male dai suoi compaesani anche quarant’anni dopo senza chiedere giustizia. Per fare questo, però, oltre alla bontà penso ci voglia anche una grande fermezza d’animo e coraggio. Sinceramente, comunque, non sono riuscita né a capire la sua decisione, né come riuscisse a stare così tranquillo in tutta quell’ingiustizia.
Il personaggio, invece, che non mi è proprio piaciuto è stato don Serafino. Aiutava sì Andrea ma alo stesso momento gli nascondeva metà delle cose e non sempre gli diceva la verità. Mi sembrava infatti che facesse il doppio gioco: aiutava Luca, ma dava l’impressione che proprio grazie a lui Sabatini non venne difeso.
Mi dispiace, ma più di questo non so dirvi. Come storia mi è piaciuta molto perché era intrigante, però alcuni passaggi mi sono rimasti oscuri.
Al prossimo post
Bea
P.S. Scusate per la brevità del commento
La prima volta non è andato bene quindi ci riprovo.....
RispondiEliminaSalve a tutti!!!
Non c'è che dire prof. i libri per l'estate li ha scelti proprio bene, sopratutto il segreto di Luca su cui ora scriverò le mie prime impressioni.
Anzitutto devo dire che ho molto apprezzato lo stile agile dell' autore, di cui avevo già letto il libro "Fontamara"; forse ancor di più perche ho letto il segreto di luca subito dopo barnabo delle montagne.
Il libro è secondo me molto ben studiato e reso nell' intricata vicenda che viene svelata passo passo e anche il "nodo" del romanzo è molto intrigante e mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine del libro.
Sul tema dell'amore platonico non dirò nulla perchè sinceramente non mi ha detto molto, mentre mi sono piaciuti moltissimo come ha costruito oltre ai personaggi principali anche alcuni personaggi secondari come il vecchio giudice ex procuratore e la giunta comunale del paese.
Sono personaggi splendidi, forse quelli che più ho apprezzato, per l'amara ironia che essi contengono. Il primo,amante della monarchia e impegnato a vivere di ricordi e a giudicare gli altri col codice penale in mano e partendo dall'estrazione sociale. I personaggi della giunta e il nuovo parroco sono invece molto più "moderni", quasi contemporanei, per il modo di vedere la politica e la religione.
In attesa di vedere se stavolta viene salvato....ci vediamo!
Michele
Libro accattivante. Ciò è reso dalla forte importanza dei sentimenti dei personaggi. Ovviamente tutti i libri nascono da sentimenti ma non necessariamente li rendono uno degli aspetti principali: la paura e la sofferenza che portano gli abitanti di Cisterna e Luca stesso a tacere o mentire, il desiderio profondo di Andrea di capire, l’orgoglio e l’arroganza del giudice convinto della colpevolezza di Luca, l’arroganza anche del sindaco e dei suoi collaboratori, e, per ultimo ma non per questo meno importante, l’amore di Lauretta per Luca e soprattutto di Luca e Ortensia l’uno per l’altro.
RispondiEliminaComincio dai motivi del libro. Anzi comincio dal tema della giustizia. L’idea che si evince dai pensieri ed i dialoghi dei personaggi è che la giustizia non esiste. Ciò che viene chiamata giustizia non è che “un ingranaggio spietato” guidato da “gli articoli ed i paragrafi” e soprattutto “la legge non si occupa dei sentimenti”. Ma i sentimenti, come già detto, sono quello che veramente importa. Dunque la “giustizia” non rende Giustizia (in più si dice che, ingiustamente, “non disturba i ricchi”), la legge è un inutile peso. Ma il personaggio di Andrea va oltre dicendo che “la giustizia è impossibile, salvo che in certi casi, come legge del taglione”. Altri personaggi nel libro credono ancora nella giustizia, ma in quella di Dio. Ad esempio, troviamo in casa di Gelsomina un’oleografia del Sermone della Montagna che recitava “Beati gli assetati di giustizia”. Il fatto sottolinea l’importanza nel libro del tema che stiamo trattando. Il personaggio che esprime di più la sua fede in Dio è don Serafino.
Oltre ad essere già inquadrato dal sindaco e dal carabiniere come il prete dei due che crede in Dio, dalle parole di don Serafino ma soprattutto dal modo in cui difende le dottrine cattoliche e rimprovera Andrea, ad esempio, quando manca di rispetto ad esse si evince la sua posizione religiosa. Ora, avrete capito, sono passato alla descrizione dei personaggi e continuerò a parlare di don Serafino. Il suo carattere è mite ma, come già accennato, difende anche i propri ideali. In più è capace di dare consigli saggi all’insegna di questi suoi ideali. Sente, come gli altri cittadini di Cisterna, un grande dolore al ricordo del processo di Luca Sabatini e quindi non vuole parlarne.
Più importante di don Serafino è il personaggio di Andrea Cipriani. Egli è il figlio di un buon amico, ormai morto, di Luca. Particolare è l’amicizia che lo lega a quest’ultimo: da piccolo, dovendo scrivere sotto dettatura le lettere di sua madre da spedirgli in carcere, conosce l’intimo di questa persona che di fatto non ha mai conosciuto. Il carattere di Andrea è vivace, curioso, tenace e questo lo dimostra nella sua ricerca della verità. Dimostra anche la disponibilità a giustificare i suoi mezzi, a volte un po’ bruschi sulle persone che non vogliono ripercorrere il passato con la mente e le parole, per lo scopo. Altro aspetto che caratterizza questo personaggio è l’attività politica che, però, non ha ruolo fondamentale nella vicenda.
Il personaggio principale, Luca Sabatini, è anch’esso una persona di carattere mite, tranquillo ma da ciò che emerge dal passato si capisce che è anche energico, intelligente, paziente. Ciò che lo porta alla disgrazia è l’amore che all’interno di questa vicenda è visto come forza travolgente che non guarda in faccia nessuno (Luca si lascia condannare all’ergastolo; Ortensia si fa mandare in un convento di clausura; Lauretta muore disperata tre mesi dopo la condanna di Luca). L’amore però gli dà anche la forza di sopportare questo sfacelo della sua vita e lo riempie dandogli anche sensazioni di pura estasi che gli segnano la vita.
Grazie a Michele e Daniele(ma anche prima ad Alex e a Beatrice) per i loro commenti, arrivati alla fine, ma molto interessanti, soprattutto per le osservazioni sul tema della giustizia.
RispondiEliminaVi siete fatti desiderare, ma poi: che bello leggervi!
Elisa Carrà
E' un bel pò che non scrivo nel blog, forse causa di libri che mi hanno preso molto poco, come il barnabo delle montagne, oppure per via del fatto che sono riuscito a reperire i libri solo nelle ultime 2 settimane.
RispondiEliminaNonostante ciò ieri pomeriggio dopo scuola mi sono avventurato in questa lettura, e mi ha colpito talmente tanto che ho un attimino tralasciato di ripassare a fondo le ultime versioni!XD
E' stato un libro molto sorprendente, che mi ha coinvolto sin dall'inizio, e che mi ha sorpeso molto.
Il ritmo era molto martellante, che induce il lettore a proseguire, ma è ben alternato da alcune descrizioni molto profonde a mio parere, che inducono il lettore a proseguire più velocemente per continuare questa storia appassionante.
Il nostro protagonista in particolare, non è molto descritto dal punto di vista caratteriale, ma semplicemente qualche accenno sul lato fisico.
A contrario di quanto letto fin'ora nei pochi post in cui ho dato una sbirciata, un tema secondo me molto predominante nel filone di questa estate è il tema amoroso, predominante anche in qusto libro, a mio avviso anche sopra al tema della giustizia, di cui è stato discusso prima.
A mio parere infatti questo è il tema predominane, proprio perchè è proprio grazie a ciò che Andrea riesce a mettere insiemi i vari tasselli e ricostruire la vera storia.
Nonostante io pensi che una persona che pensa al suicidio sia molto basso, ammiro da un certo lato luca, perchè piuttosto che mentire alla sua futura moglie le rivela tutto ciò che è successo, ma nonostante questo non ha il coraggio di riprovare con la sua nuova amante.
Mi ha colpito questo punto, sopratttutto il fatto che si sia lasciato arrestare per così poco.
mi è molto piaciuto invece il personaggio di Andrea che, legato da un antico legame di amicizia con il padre di Luca, capisce che la sua vera innocenza, a differenza di quanto hanno fatto i suoi compaesani. E' molto interessato alla verità e lo dimostra interrogando le varie persone, fra cui il mugnaio, situazione molto particolare a mio avviso!
Beh, forse la troppa frenesia con cui ho letto il libro mi ha portato a non accorgermi di alcuni passaggi a cui non ho dato estrema importanza, ma traportato da questa fantastica storia, ero troppo curioso di scoprire il finale, anche perchè, a mio avviso, libri che ti prendono in modo preponderante vanno letti per vedere il finale, e poi, penso che avrò molte altre occasioni di rlleggere questo libro, per soffermarmi su alcune tematiche un pò tralasciate!
Leonardo
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RispondiEliminaSalve a tutti!
RispondiEliminaTemo di essere ripetitivo ma devo unirmi a tutti gli altri nel dire che ho apprezzato molto questo libro:innanzitutto è molto scorrevole e coinvolgente a causa della trama,inoltre è interessante la psicologia dei vari personaggi.
Visto che sul personaggio di Luca è stato detto molto da tutti,parlerò brevemente di lui.Per analizzare la sua persona cito una risposta che da Luca al pubblico ministero durante il suo processo, che per me riassume la sua personalità:"Scusate,non vorrei dispiacervi,ma sono fatti che non vi riguardano.”La domanda del pubblico ministero riguardava la sua vita privata,e Luca,essendo molto riservato,preferisce non rispondere, ben cosciente di sapere a quello a cui va incontro. Il fatto di accettare l’ergastolo piuttosto di infamare la donna che ama,Ortensia fa di Luca una persona molto forte interiormente;ma quello che più colpisce è il fatto che, dopo essere ritornato in paese, egli non cerca una qualsiasi vendetta verso chi l’ha accusato ingiustamente.
Questo denota il fatto che egli ha raggiunto una profonda serenità interiore.
Tra gli altri personaggi quelli che a mio parere sono più interessanti sono Ludovico e la moglie Agnese.
Essi sono una coppia di contadini che era presente quando la triste vicenda di Luca si era verificata.
Ciò che colpisce riguardo a loro è il completo menefreghismo che hanno avuto lasciando un uomo in carcere per tutta la vita pur essendo consapevoli della sua innocenza.
Non solo,essi sono addirittura riluttanti a parlare di quella notte nella quale si verificò l’omicidio,hanno terrore solo nel ricordare quei tristi avvenimenti,e fanno di tutto per evitare che la verità venga a galla.
Leggendo di loro non ho potuto fare a meno di pensare all’omertà presente ancora in alcune regioni d’Italia,dove alle persone semplici non interessa se viene commessa un’ingiustizia,l’importante è essere lasciati in pace e non immischiarsi in affari che non ti riguardano!
Bellissimo libro. asssolutamente il migliore della serie.
RispondiEliminaio lo ho letto dopo aver sentito i commenti di alcuni, quindi mi sono posto, diciamo, in modo diverso davanti al libro: lo ho vissuto come un poliziesco, un romanzo giallo, dove Andrea cerca e trova le prove dell'innocenza del povero Luca. quest'ultimo, tratto incredibile, soprattutto di questi tempi, con uno straordinario gesto di cavalleria si prende tutte le colpe (e l'ergastolo) per difendere l'onore di una donna..
credo che la bravura dell'autore, a parte il modo di scrivere abbastanza scorrevvole, sia stata la cpacità di creare una cornice davvero intrigante alla storia d'amore e al romanzo "giallo".
per ultimo credo che il fatto del chiacchierio continuo della gente si colleghi un po' alle maldicenze dei paesani nell chimera, vopi non trovate?
tanto so che nessuno li legge, i commenti, in questo momento, era una domanda retorica :)
salve classe, scusate il ritardo.
RispondiEliminaVolevo iniziare dicendo che fra tutti i libri che ci sono stati proposti questo, secondo il mio punto di vista, è senz'altro il migliore.
Già dal titolo ti entusiasma, riesce a focalizzare la mente alla ricerca di scovare cosa ci sia alla base di tutto, quale sia questo segreto, per quale motivo Luca continui ad addossarsi tutte le colpe, e passo dopo passo, seguendo le indagini di Cipriani, ti porta a conoscere le verità. Inizialmente pensavo fosse un tipo di giallo già dal titolo scontato, invece il finale riesce a sconvolgere il tutto.Porta a capire che il misterioso assassinio fu solo un evento fortuito, e che Luca era nel posto sbagliato nel momento sbagliato senza colpa. Ciò che impressiona di più, devo dire che è come Luca stesso riesce a porre l'amore e l'onore di una donna sposata sopra la sua stessa vita.
è sconvolgente. Spettacolare.
p.s. Diego sì, le maldicenze dei paesani si denotano in entrambi i libri. Soprattutto nella prima parte quando Antonia giunge a Zardino con Francesca e il Nidasio
Marco
Buon pomeriggio a tutti, Luca ha avuto qualche problema a postare, quindi lo faccio io per lui.
RispondiEliminaScusate per il ritardo, ma quest'estate sono stato un po' impegnato. Comunque parto a scrivere i commenti dal miglior libro che ho letto in queste vacanze, il segreto di luca.
Un libro molto coinvolgente sin dall'inizio per la sua scorrevolezza e la trama intrigante.
L'autore è stato molto bravo a descrivere la varie psicologie dei protagonisti, anche in maniera indiretta, e facendo ciò non ha appesantito il libro, anzi ha creato un ritmo martellante, che non a
Il libro tratta molto bene il tema della giustizia, infatti sembra che questa non esista. I compaesani i giudici e nessuno riesce a capire, o non vuole capire cosa era successo quel fatidico giorno dell'assasinio. L'unico personaggio che ricerca, e un po' rappresenta la giustizia, è Andrea, il figlio del miglior amico di Luca. Andrea cerca in ogni modo di arrivare alla verità, tralasciando anche i suoi impegni politici, e imperterrito, non arrendendosi mai riesce a ricostruire le vicende accadute. E come in tutti i libri gialli nel finale viene svelata la verità sugli accaduti dallo stesso Luca.
I personaggi principali sono Luca e Andrea, che rappresentano due poli opposti, l'uno molto riservato e chiuso in se stesso, l'altro molto attivo. Si può dire che Luca rappresenti un po' tutto il paese e forse la mentalità dell'epoca, ancora omertosa e diffidente delle autorità. Invece Andrea rappresenta la legge e la giustizia, non demorde mai, anche se si trova davanti molti ostacoli e alla fine raggiunge il suo obbiettivo.
Scusate ancora per il ritardo.
Luca
Mmm... Sono belli i gialli. Le banane sono gialle. Un giallo è come una banana, si toglie la buccia piano piano, prima di raggiungere alla fine al cuore biancastro.
RispondiElimina...
Questo libro non era male. Davvero. Però, mi è piaciuto meno degli altri. Una storia ben costruita, interessante e appassionante, ma non mi ha colpito in maniera particolare. Certo, non era il classico libro con l'investigatore stile Agatha Christie, è stato davvero curioso l'intreccio che si è andato a formare: Luca all'inizio che torna al paese, le varie impressioni generali su di lui e su Andrea, per poi giungere al vero succo del libro, ossia la ricerca di quest'ultimo della VERITA', per capire come sono andate le cose quarant'anni prima.
Nonostante fosse ben scritto però e comuqnue presentasse tratti davvero originali, non mi ha colpito come hanno fatto, ad esempio, Barnabo e Il Garofano Rosso. Certo, forse erano più lenti e meno incisivi e incalzanti, ma proprio per questo avevano quel fascino che un giallo secondo me non può avere.
Inoltre, credo che sul mio giudizio finale abbia inciso molto anche la sequenza di lettura. Essendo appunto il quarto libro della lista, è stato il quarto libro che ho letto. E, dopo il sacrificio di Ada, l'amore folle per due donne di Alessio, quest'enorme pazzia di Luca per Ortensia mi è sembrata ripetitiva, esagerata. E basta! Com'è che nei libri è pieno di tutti questi superinnamorati? Cosa dobbiamo fare noi poveri mortali di fronte a questi colossi dell'amore? Niente, solo deprimerci e andare a suicidarci con una lametta da barba.
Francesco T.