venerdì 17 settembre 2010

A voi la parola... sul blog!


Cari ragazzi,

come anticipato in questi giorni in classe, vi propongo di riflettere sull'attività di analisi e commento dei libri attraverso il blog, che quest'estate abbiamo sperimentato.


Chiedo a CIASCUNO di voi di scrivere un post su come ha vissuto e ha trovato questa nuova esperienza di discussione online, sui punti di forza e di criticità nell'uso del blog, sull'utilità o meno di questo strumento, sulla capacità di questa attività di stimolarlo/a alla lettura e alla scrittura...


Sono solo spunti per agevolarvi nell'intervento, ma sono sicura che ormai, esperti come siete, non ci sarà nessun tipo di problema!

Vi ricordo di esprimervi sempre in totale libertà. I vostri post saranno preziosi per me e per tutti noi, per fare il punto su questa nuova modalità e per decidere come proseguire in futuro.


Buona riflessione, buona verifica, buona scrittura!


Elisa Carrà

domenica 12 settembre 2010

... In fondo alla notte



" In questo paesaggio che ho cercato di descrivere e che oggi- come spesso capita- è nebbioso, c'è sepolta una storia: una grande storia, d'una ragazza che visse tra il 1590 e il 1610 e che si chiamò Antonia, e delle persone che furono vive insieme a lei, negli anni stessi in cui lei fu viva, e che lei conobbe; di quell'epoca e di questi luoghi.

Già da tempo mi proponevo di riportare quella storia alla luce, raccontandola, tirandola fuori dal nulla come il sole d'aprile fa venire fuori la cartolina della pianura e il Monte Rosa, e avevo anche pensato di raccontare questi luoghi, e il mondo dove Antonia era vissuta: ma poi sempre mi dissuadevano la distanza di quel mondo dal nostro e l'oblio che l'avvolge.

[...] Mi chiedevo: cosa mai può aiutarci a capire del presente, che già non sia nel presente? Poi, ho capito...

Guardando questo paesaggio, e questo nulla, ho capito che nel presente non c'è niente che meriti d'essere raccontato. Il presente è rumore: milioni, miliardi di voci che gridano, tutte insieme in tutte le lingue e cercando di sopraffarsi l'una con l'altra, la parola "io". Io, io, io... Per cercare le chiavi del presente, e per capirlo, bisogna uscire dal rumore: andare in fondo alla notte, o in fondo al nulla; magari laggiù, un po' a sinistra e un po' oltre il secondo cavalcavia, sotto il "macigno bianco" che oggi non si vede. Nel villaggio fantasma di Zardino, nella storia di Antonia. E così ho fatto."
Sebastiano Vassalli, La chimera, Prefazione


Per discutere di quest'ultimo libro, su suggerimento di Daniele, ma anche per variare la modalità di avvio, non vi propongo una traccia precisa di discussione.
Lancio solo una provocazione, per tentare, a lettura conclusa, di riprendere la domanda di Vassalli espressa nella Prefazione, sopra riportata, e per riannodare i fili:

Che cosa della storia di Antonia, del villaggio fantasma di Zardino e di quanto in esso accade, può aiutarci a capire il presente?

A voi, provando per qualche minuto ad uscire dal rumore, andando in fondo alla notte dell'animo di ciascuno, l'occasione di esprimere in libertà pensieri, suggestioni, emozioni, riflessioni che la storia di Antonia vi ha suggerito...

Un'immagine inafferrabile e lontana...Una chimera!


"Dalle finestre di questa casa si vede il nulla. Soprattutto d'inverno: le montagne scompaiono, il cielo e la pianura diventano un tutto indistinto, l'autostrada non c'è più, non c'è più niente. Nelle mattine d'estate, e nelle sere d'autunno, il nulla invece è una pianura vaporante, con qualche albero qua e là e un'autostrada che affiora dalla nebbia per scavalcare altre due strade, due volte: laggiù, su quei cavalcavia, si muovono piccole automobili, e camion non più grandi dei modellini esposti nelle vetrine dei negozi dei giocattoli. Capita anche di tanto in tanto- diciamo venti, trenta volte in un anno- che il nulla si trasformi in un paesaggio nitidissimo, in una cartolina dai colori scintillanti; ciò si verifica soprattutto in primavera, quando il cielo è blu come l'acqua delle risaie in cui si rispecchia, l'autostrada è così vicina che sembra di poterla toccare e le Alpi, cariche di neve stanno là, in un certo modo che ti si allarga il cuore solamente a guardarle. Si vede allora un orizzonte molto vasto, di decine e di centinaia di chilometri; [...] un crocevia di vite, di storie, di destini, di sogni; un palcoscenico grande come un'intera regione, sopra cui si rappresentano, da sempre, le vicende e le gesta dei viventi in questa parte di mondo. Un'illusione...


Davanti a queste finestre, a questo nulla, mi è accaduto spesso di pensare a Zardino: che fu un villaggio, come quegli altri che si vedono laggiù, un po' a sinistra e un po' oltre il secondo cavalcavia; sotto la montagna più grande e più imponente di questa parte d'Europa, il Monte Rosa. Nelle giornate -cartolina, il paesaggio di questi luoghi è dominato ed è anche fortemente caratterizzato dalla presenza di quella montagna di granito e di ghiaccio che si innalza sui picchi circostanti quanto quelli sulla pianura: "un macigno bianco"-così lo descriva all'inizio del secolo il mio babbo matto, il poeta Dino Campana [...]. Campana era arrivato a Novara una sera di settembre, in treno, senza vedere niente perchè fuori era già buio e la mattina del giorno successivo, attraverso le inferriate di un carcere gli era apparso il Monte Rosa "in un cielo bianco di picchi/ che corrono": un'immagine inafferrabile e lontana come quell'amore che lui allora stava inseguendo e che non avrebbe mai raggiunto, perchè non esisteva... Una chimera!"


Così Sebastiano Vassalli scrive ne la Prefazione de La chimera.
Parole da leggere non solo con la mente, ma anche con il cuore, dando ali all'immaginazione, provando ad immaginare il paesaggio descritto, il villaggio di Zardino, il Monte Rosa di granito e di ghiaccio che si innalza sui picchi circostanti e sulla pianura, sperimentando l'inafferrabilità delle immagini, il loro essere illusione e chimera, per predisporsi ad accogliere la storia, ambientata nel 1600, di una giovane donna, di Antonia...





Al via... l'ultimo libro!


Cari ragazzi,

mentre, immagino, assaporiate l'ultima domenica prima dell'inizio della scuola, vi raggiungo per aprire la discussione dell'ultimo libro.
Visto che era la prima volta che sperimentavamo questa modalità di dialogo e di lavoro (il blog, intendo), visto che qualcuno si è messo in moto solo nell'ultimo periodo, visto che parecchi avevano materie da recuperare, vi propongo, anche per dare respiro alle singole discussioni, di prorogare di una settimana il commento a La Chimera.

Dunque avrete tempo fino a domenica 19 Settembre, (termine ultimo) per intervenire sul romanzo di Vassalli, come anche sugli altri libri, se ancora non l'avete fatto.


Ricordo a tutti che l'attività di scrittura sui romanzi, assegnata per l'estate, a partire dagli interventi, vostri e dei compagni, sul blog, andrà consegnato lunedì 20 Settembre 2010.


Buona domenica e a prestissimo, ormai :-)


Elisa Carrà

lunedì 6 settembre 2010

Ignazio Silone


Per conoscere la vita di Ignazio Silone, consiglio di collegarsi a uno dei seguenti siti:








http://www.ghettodei/ lettori.blogspot.com


Buona lettura!



Credi all'innocenza di Luca...?


Cari ragazzi,

spero proprio che il quarto libro dell'estate, Il segreto di Luca di Ignazio Silone, vi abbia catturato, come ogni giallo che si rispetti.


Per discutere del libro, vi propongo tre spunti:


- un'analisi del personaggio di Luca Sabatini: cosa vive Luca nel suo animo nel corso di tutta la vicenda, così come viene ricostruita?


- un'analisi degli altri personaggi del romanzo: Chi sono e come sono?


- un'analisi dei motivi e dei temi del libro, in particolare di quello della giustizia


A voi la parola! Vi aspetto, come sempre, numerosi e vivaci!


A presto


Elisa Carrà

Un segreto da scoprire, il segreto di Luca...


Pubblicato nel 1956, Il Segreto di Luca appartiene alla produzione narrativa di Ignazio Silone, successiva al suo ritiro dalla vita politica. Ambientato in terra d’Abruzzo, il romanzo introduce il tema dell’amore, estraneo ai romanzi precedenti dell’autore.

Luca Sabatini, ex ergastolano fa ritorno al suo paese d’origine, ove è accolto con diffidenza e disprezzo dai suoi concittadini. Non gli viene perdonato di essere stato la causa della rovina di Cisterna dei Marsi e di non essersi difeso in tribunale. In quell’occasione, infatti, Luca non riuscì a trovare un alibi per la sera dell’omicidio, non volendo confessare dove avesse trascorso quella notte.
Sarà Andrea Cipriani, un esponente di partito in visita temporanea a Cisterna, a indagare sulla vita di Luca e a lottare contro l’omertà e l’ostilità dei cittadini, per riuscire a carpire quel segreto che Luca aveva preferito non rivelare anche a costo della sua libertà.

Un romanzo che ha le sembianze di un thriller, ma che poi si rivela essere una toccante e struggente storia di un amore impossibile.
L’opera si innesta sulle tematiche care all’autore, ma sviluppa un discorso più intimo rispetto ai precedenti romanzi: l’ipocrisia, l’ignoranza, l’ingiustizia, l’oppressione, l’emarginazione, ma soprattutto la rassegnazione alla sottomissione da parte della povera gente...

La verità è assai spesso inverosimile... Al via il quarto libro!


Cari ragazzi,
vi seguo sempre con molto interesse e passione! Sono contenta che altri siano intervenuti, contribuendo ad arricchire i commenti sui libri. Attendo ancora Vladi, Marco, Carlo, Alice, Luca, Diego, Michele, Daniele, Claudio, Francesco Z. e qualche altro che non si è mai fatto sentire o è intervenuto solo a proposito di un libro.

Ho saputo che qualcuno ha trovato difficoltà a postare i suoi commenti. Se proprio non riuscite, inviatemeli tramite posta elettronica, poi procedo io a inserirli, come ho fatto per Camilla.

Buoni ultimi giorni di vacanza :-)

Elisa Carrà