Buona domenica di sole, ragazzi! :-)
Allora, perchè non intervenite? So che qualcuno/a ha già finito il libro, per cui può cominciare a dire qualcosa! Forza, senza paura, esprimetevi sul romanzo!
Attendo con ansia i vostri post... :-)
Elisa Carrà
domenica 11 luglio 2010
martedì 6 luglio 2010
Per approfondire...
Ciao ragazzi,
mentre raccogliete le idee, vi consiglio di andare a leggere l'intervento su"I cani e i lupi" datato 23 marzo 2008 nel blog:
http://nonsoloproust.splinder.com/ post 23 marzo 2008
Buona lettura!
mentre raccogliete le idee, vi consiglio di andare a leggere l'intervento su"I cani e i lupi" datato 23 marzo 2008 nel blog:
http://nonsoloproust.splinder.com/ post 23 marzo 2008
Buona lettura!
La parola a voi...
Allora, chi comincia? Qualche spunto per avviare la discussione:
Che impressioni vi sta suscitando il romanzo?
Che pensieri, emozioni vi sta donando?
State cogliendo la struttura binaria del libro? In che cosa, a vostro parere, è più evidente?
Che tratti caratterizzano Harry?
E Ada? Come viene descritta? Come evolve nel corso della storia? Quale consapevolezza matura?
Quali sono i temi del romanzo?
Come è rappresentato l'amore?
Quali passaggi, a vostro parere, sono più significativi?
... e tutto quello che volete condividere!
Forza, attendo i vostri interventi!
Che impressioni vi sta suscitando il romanzo?
Che pensieri, emozioni vi sta donando?
State cogliendo la struttura binaria del libro? In che cosa, a vostro parere, è più evidente?
Che tratti caratterizzano Harry?
E Ada? Come viene descritta? Come evolve nel corso della storia? Quale consapevolezza matura?
Quali sono i temi del romanzo?
Come è rappresentato l'amore?
Quali passaggi, a vostro parere, sono più significativi?
... e tutto quello che volete condividere!
Forza, attendo i vostri interventi!
I cani e i lupi
Dalla seconda di copertina, ed. Mondadori:
"Le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre, di un amore assoluto e immedicabile.
A Kiev, la famiglia di Ada abita nella città bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre fa parte della congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il tè come le barbabietole.
Fra le due città sembra non esserci altro rapporto che non sia il disprezzo degli uni e l'invidia degli altri. Eppure, allorchè il ragazzino Harry si troverà di fronte la bambina Ada, ne sarà al tempo stesso inorridito e attratto: "come un cagnolino, ben nutrito e curato, che sente nella foresta l'ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi".
Quando molti anni dopo, a Parigi, il destino li metterà di nuovo l'uno di fronte all'altra, Harry non potrà più indietreggiare, e dovrà fare i conti con quella misteriosa attrazione che Ada esercita su di lui..."
Storia di due città nella città, quella alta e quella bassa, di due razze nella razza, ebrei poveri ed ebrei ricchi, storia d'amore, misterioso e invincibile, ma soprattutto storia di una bambina, poi ragazza, poi donna, forte, consapevole, capace nelle situazioni più faticose, di continuare a coltivare le proprie passioni...
Significative le ultime parole di Ada, alla fine del romanzo: "La pittura, il bambino, il coraggio: con questo si può vivere. Si può vivere più che bene. "
"Le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre, di un amore assoluto e immedicabile.
A Kiev, la famiglia di Ada abita nella città bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre fa parte della congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il tè come le barbabietole.
Fra le due città sembra non esserci altro rapporto che non sia il disprezzo degli uni e l'invidia degli altri. Eppure, allorchè il ragazzino Harry si troverà di fronte la bambina Ada, ne sarà al tempo stesso inorridito e attratto: "come un cagnolino, ben nutrito e curato, che sente nella foresta l'ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi".
Quando molti anni dopo, a Parigi, il destino li metterà di nuovo l'uno di fronte all'altra, Harry non potrà più indietreggiare, e dovrà fare i conti con quella misteriosa attrazione che Ada esercita su di lui..."
Storia di due città nella città, quella alta e quella bassa, di due razze nella razza, ebrei poveri ed ebrei ricchi, storia d'amore, misterioso e invincibile, ma soprattutto storia di una bambina, poi ragazza, poi donna, forte, consapevole, capace nelle situazioni più faticose, di continuare a coltivare le proprie passioni...
Significative le ultime parole di Ada, alla fine del romanzo: "La pittura, il bambino, il coraggio: con questo si può vivere. Si può vivere più che bene. "
Elementi di ambiguità in Irène Némirovsky
Ciao ragazzi,
riprendiamo il discorso del precedente post, provando a scoprire un po' di più la scrittrice. Perchè ambiguità a proposito di Irène Némirovsky?
Per almeno 3 motivi:
1. Irène era un'intellettuale di origine ebrea, anche se poi convertita al cattolicesimo, eppure nei suoi romanzi è un susseguirsi di ritratti di ambienti in cui gli ebrei non appaiono nella loro luce migliore, anzi sono spesso segnati dall'avarizia, dalla cupidigia, dal disordine sociale e morale, dall'incapacità o non volontà di assimilazione. Così, per esempio, ne I cani e i lupi.
2. Ancora: Irène, russa di nascita, fugge dal suo paese nel momento in cui i bolscevichi prendono il potere. La sua famiglia appartiene alla buona borghesia degli affari, lei riceve un'educazione classica, trascorre le vacanze sulla Costa Azzurra, soggiorna ogni anno a Parigi. E' una "russa bianca", insomma, per la quale l'anticomunismo è un dato acquisito, che Irène respira fin da ragazza.
3. Nel suo decennio letterario, scrive per testate che appartengono alla destra francese. Non è una scrittrice di politica, non si interessa alle ideologie, ma appartiene naturalmente al mondo antiparlamentare, antidemocratico, anticomunista, con qualche simpatia per il fascismo. E' parte, di quel gruppo di ebrei antisemiti esistiti fra le due guerre mondiali.
Siamo di fronte, dunque, ad un destino tragico, perchè la Némirovsky fu, come dire, vittima dei suoi amici, non dei suoi nemici. Non è nazista, Irène, certo no, non potendo sapere quale tragedia politica e morale sarà il nazismo. Non penserà mai di mettersi in salvo, perchè crede di essere già in salvo: fa parte di una nazione, la Francia, che ama e difende i suoi scrittori, è legata da sentimenti di amicizia con intellettuali e politici di prestigio, è con i "vincitori".
Perchè il suo paese dovrebbe abbandonarla, come, invece, fu?
Forse l'attuale interesse di pubblico e di critica verso Irène Némirovsky, può essere spiegato come un tentativo da parte della Francia di risarcimento postumo per una scrittrice che in quel paese, nella sua lingua, nella sua cultura si era identificata, e che da quel paese era stata abbandonata e poi tradita...
riprendiamo il discorso del precedente post, provando a scoprire un po' di più la scrittrice. Perchè ambiguità a proposito di Irène Némirovsky?
Per almeno 3 motivi:
1. Irène era un'intellettuale di origine ebrea, anche se poi convertita al cattolicesimo, eppure nei suoi romanzi è un susseguirsi di ritratti di ambienti in cui gli ebrei non appaiono nella loro luce migliore, anzi sono spesso segnati dall'avarizia, dalla cupidigia, dal disordine sociale e morale, dall'incapacità o non volontà di assimilazione. Così, per esempio, ne I cani e i lupi.
2. Ancora: Irène, russa di nascita, fugge dal suo paese nel momento in cui i bolscevichi prendono il potere. La sua famiglia appartiene alla buona borghesia degli affari, lei riceve un'educazione classica, trascorre le vacanze sulla Costa Azzurra, soggiorna ogni anno a Parigi. E' una "russa bianca", insomma, per la quale l'anticomunismo è un dato acquisito, che Irène respira fin da ragazza.
3. Nel suo decennio letterario, scrive per testate che appartengono alla destra francese. Non è una scrittrice di politica, non si interessa alle ideologie, ma appartiene naturalmente al mondo antiparlamentare, antidemocratico, anticomunista, con qualche simpatia per il fascismo. E' parte, di quel gruppo di ebrei antisemiti esistiti fra le due guerre mondiali.
Siamo di fronte, dunque, ad un destino tragico, perchè la Némirovsky fu, come dire, vittima dei suoi amici, non dei suoi nemici. Non è nazista, Irène, certo no, non potendo sapere quale tragedia politica e morale sarà il nazismo. Non penserà mai di mettersi in salvo, perchè crede di essere già in salvo: fa parte di una nazione, la Francia, che ama e difende i suoi scrittori, è legata da sentimenti di amicizia con intellettuali e politici di prestigio, è con i "vincitori".
Perchè il suo paese dovrebbe abbandonarla, come, invece, fu?
Forse l'attuale interesse di pubblico e di critica verso Irène Némirovsky, può essere spiegato come un tentativo da parte della Francia di risarcimento postumo per una scrittrice che in quel paese, nella sua lingua, nella sua cultura si era identificata, e che da quel paese era stata abbandonata e poi tradita...
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