Vi propongo solo qualche spunto per cominciare a discutere del libro. Muovetevi con libertà, comunicando anche pensieri, suggestioni, emozioni che il libro è riuscito a donarvi, al di là della scaletta di domande:
- Il romanzo è costruito attraverso una struttura binaria. Come e dove si evidenzia, a vostro parere, tale tratto?

- Quali caratteristiche presenta il personaggio di Harry?
- E quello di Ada? Come cambia Ada nel corso del romanzo, quale percorso compie?
- Qual sfondo storico e quale realtà sociale il romanzo lascia emergere?
- Quali significati e volti assume il tema dell'amore nel romanzo?
- Quale significato riveste l'arte per i personaggi e nel romanzo intero?
Ricordatevi di postare i vostri commenti di seguito a questo.
Buona lettura, intanto...
Tanto vale che incominci io.
RispondiEliminaIl libro è costituito quasi del tutto dai rapporti fra i due ceti sociali all'interno della comunità ebrea: i ricchi(cioè i cani del titolo) e i poveri(i lupi). Anche se hanno origini comuni, gli atteggiamenti sono diversi e sempre contrapposti: i ricchi rifiutano le loro origini con disprezzo, che gli ricordano sempre i tratti avidi e servili attribuiti alla popolazione semita; allo stesso tempo gli ebrei poveri cercano di diventare ricchi, senza però perdere l'orgoglio per le caratteristiche del loro gruppo.
In questi tratti, per lo più, si può notare la “struttura binaria”, ma che poi non è neppure così dualistica come si potrebbe pensare. Di fatto, anche se sono grandi le differenze tra i ricchi e i poveri, comunque mantengono una certa somiglianza(anche se poco gradita dai ricchi).
Per quanto riguarda Harry, si potrebbe paragonarlo a una specie di giovane siddharta (mi riferisco alla tradizione buddhista, non al libro omonimo di Hesse). Nasce da una famiglia ricca, che gli evita qualsiasi dolore e lo fa crescere in una gabbia dorata, che lo protegge ma allo stesso tempo lo rende incompleto e vuoto. Riuscirà a riempire questo vuoto solo quando incontrerà Ada, perché in lei riuscirà a trovare la tristezza e la malinconia capaci di completarlo.
Ada sostanzialmente non cambia mai. Vive una vita che di fatto non vive, troppo presa del suo mondo immaginario per riuscire a costruirsi un' esistenza felice. È per lo più un personaggio astratto, quasi inesistente nella realtà, che si realizza nell' astrazione, e per questo motivo perennemente infelice :infatti,ogni suo sogno si infrange contro il duro muro della realtà.
Lo sfondo storico del romanzo è presente, anche se stranamente solo nelle sue forme peggiori: i pogrom, la rivoluzione, la prima guerra mondiale, sono tutti avvenimenti tristi e inquietanti. Mi stupisco che la scrittrice, che quegli anni li ha vissuti, non abbia saputo inserire elementi più caratteristici e meno generali: anche se si chiedesse a un uomo del 2000 cosa è accaduto nel primo novecento, direbbe che questi sono i fatti più rilevanti. Mi sarei aspettato più abitudini dimenticate, più tradizioni yiddish , più aspetti originali.
La realtà sociale non dà grosse sorprese: bigotta, di grande speranze, avida, ingiusta. Per quei tempi era più che normale per una società basata sullo scontro tra ricchi e poveri, quindi c'è poco da dire, se non che conferma tutte le aspettative.
L'amore nel romanzo è stata, almeno per me, una figura molto oscura. L'autrice fa spesso intrecciare il ruolo di dio e dell'amore, che in alcuni punti appare più come un cupido capriccioso e, forse, un po' malvagio. Divide gli innamorati e crea situazioni altrimenti irripetibili(pogrom, crisi finanziarie, ogni sorta di disgrazia)col solo scopo di dividere gli amanti. A parte questo, nel romanzo l'amore vero, o presunto tale , compare una volta sola: tra Ada e Harry. In tutti gli altri casi è un amore non corrisposto, una specie di cornice,e , sospetto, un espediente letterario per tentare di rendere il racconto più leggibile.
[seconda parte]
RispondiEliminaL'arte è qualcosa di puramente disinteressato e astratto per definizione, quindi non stupisce che il personaggio predisposto per il ruolo di artista sia Ada. Questo elemento e necessario affinché la protagonista possa in qualche modo esprimersi, sennò rimarrebbe eternamente chiusa in se stessa. L'arte è per lei una finestra sul mondo reale, ma allo stesso tempo anche qualcos'altro: se le passioni sono, come credo, il punto di contatto tra le altre persone e la nostra anima, ecco che la pittura diventa naturalmente anche mezzo di espressione delle dinamiche e dei rapporti che lei ha con chi la circonda. Quadri tristi, vita sociale triste.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, esiste solo un precedente minore alla figura di Ada: il nonno, Ezechiele. Anche se nel romanzo è una figura minore, spiritualmente è molto più grande rispetto alla nipote: riesce addirittura a racchiudere la sua intera vita nel suo manoscritto, cosa molto più impegnativa rispetto alla singola sensazione imprigionata nei quadri. Lo dimostra il fatto che quando bruciano la sua opera, in realtà bruciano l'anima stessa dello scrittore, che vi era racchiusa.
Visto che ci sono aggiungo qualche impressione generale. Non mi è piaciuto come libro,e neppure come storia. I personaggi erano abbastanza approfonditi, ma comunque con un carattere troppo naïf
, incapaci di cambiamento, di redenzione, di qualsiasi spessore o sfumatura. Non che la scrittrice non li approfondisse, ma il problema c'era già nel concetto di partenza: si può descrivere un sasso in modo sublime, ma alla fine continua ad avere sempre la capacità emotiva di un sasso. Cito il caso di Ben, avaro perennemente attaccato ai soldi: troppo inverosimile, era impossibile non accorgersi che Ada non voleva il denaro ma l'amore vero. Stessa cosa per quanto riguarda Raisa: la matrigna cattiva è un personaggio che va bene nelle fiabe, non in un romanzo serio.
Anche la struttura dei capitoli è molto primitiva. Un capitolo,un evento: più che altro sembrava una telenovela, con uno stravolgimento per ogni episodio, più teso a catturare l'attenzione del lettore (non riuscendoci) che a dare un vero valore alla storia. Il romanzo perde così continuità, frammentandosi in 33 parti.
Se questo è il meglio della Némirovsky, allora le sue discendenti facevano meglio a lasciare i suoi manoscritti in quella famosa valigia.
Federico
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RispondiElimina[seconda parte]
RispondiEliminaEmerge come sfondo storico la triste condizione del mondo agli inizi del 900 e soprattutto si inizia a percepire quell’odio nei confronti degli ebrei che andra’ sempre peggio. Tristezza, ingiustizie, malinconia e la rassegnazione di fronte alla volonta’ di Dio sono gli elementi caratteristici del romanzo.
L’amore e’ il primo motore che muove tutte le vicende descritte nel romanzo.
Partendo in primis dall’amore che il padre di Ada aveva nei suoi confronti che lo spinge a lavorare sodo, per poi passare all’amor fraterno che spinge quella famiglia senza un soldo ad andare avanti, ma soprattutto l’amore che Ada prova nei confronti di Harry. Quest’ultimo e’ il motivo di ogni pensiero di Ada, di ogni sua azione: in particolare la pittura;
L’arte assume significato di tramite, di ponte congiungente dei vari personaggi. E’ stato infatti un quadro di Ada a accendere la curiosita’ di Harry. Inoltre, l’arte e’ un elemento essenziale per la vita della protagonista in quanto sfogo dei suoi pensieri, di quello che la circonda, delle emozioni inappagate e di quelle che sopprime.
Mi sono piaciute molto le numerose e diligentemente scelte metafore che brillavano come stelle splendenti in un cielo limpido senza luna, illuminando un significato piu’ profondo delle complesse emozioni dei personaggi che non sarebbero state altrimenti comprese dal lettore.
A fianco di queste cose positive non mi e’ piaciuto l’alone di tristezza che circonda il libro, pieno di grandi speranze prontamente smentite. La tristezza che provavo durante la lettura delle condizioni della gente dell’epoca e’ stato il motivo per cui qualche volta mi sono scoraggiato e astenuto per qualche tempo dalla lettura.
In buona sostanza credo che dopotutto sia un buon libro.
Ettore Mariotti
[Prima Parte]
RispondiEliminaNonostante piu’ di 7000 km mi separino dalla mia pietrosa Itaca sono comunque riuscito grazie a acuti ingegni a procurarmi il libro. Sono stato colpito dalla sua scrittura sapiente e scorrevole, tanto che in certi momenti mi rendevo conto di essere totalemente immerso nella lettura e che tutto quello che stavo leggendo era cosi’ pieno di ricchezza emotiva e descrittiva che non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso per sapere come sarebbe andata a finire.
Secondo me la struttura binaria e’ evidenziata si’ da, come ha gia’ sottolineato Federico, l’essere ricco e l’essere povero, ma credo che si possa anche intravedere tra i personaggi femminili e i personaggi maschili, come diversamente affrontano il presente che li circonda.
Harry e’ un personaggio forte della ricchezza della sua famiglia, ma di fatto gracile e debole, tenuto al riparo da una bolla di vetro che allontanandogli le possibili disgrazie, gli allontana anche i possibili piaceri. Riuscira’ infatti a liberarsi da tale prigione solo quando crescera’ e diventera’ piu’ indipendente dalla sua famiglia. A causa dei continui pensieri di Ada la sua figura viene considerevolmente idealizzata perdendo un po’ di caratteristiche umane nei sogni della ragazza e divenendo quindi un’aspirazione altissima, impalpabile e quasi impossibile.
Ada e’ una ragazza molto sensibile sia per quanto riguarda esperienze emotive, sia per quanto riguarda anche le esperienze sensoriali. Grazie a questa acuta sensibilita’, unita alla grande capacita’ di astrazione e immaginazione scoperta con il suo cugino, riesce a creare disegni e opere che muovono il cuore dei personaggi durante la narrazione: guadagnandosi da vivere dalla loro vendita, incuriosendo Harry e i suoi ospiti... .
Da giovane vive in condizioni tristi e disperate che catalizzano un muro difensivo da cui proteggersi, quello della fantasia. E’ cosi’ infatti che riesce a passare gelide notti in una tumultuosa citta’ del nord.
Crescendo segue come suo unico esempio sua cugina, dalla quale pero’ di distanza per atteggiamenti e caratteristiche emotive, rimanendo sempre un po’ bambina.
Quando sara’ una cresciuta ragazza a Parigi e anche quando diventera’ adulta crescera’ esteriormente, ma interiormente ci sara’ quell’ istinto a sognare, quell’emotivita’, che la ha sempre identificata da piccola.
Ciao a tutti!! :) Al contrario di Ettore sono appena tornata nella nostra afosa Itaca (Padova) e ho pensato che era giunto il momento di farmi sentire. Infatti ho finito di leggere da pochi giorni il libro della Nemirovsky e devo dire che mi ha preso molto, considerando i pochi giorni che ci ho messo per finirlo.
RispondiEliminaLa struttura binaria presente nel romanzo si evidenzia in molti aspetti, riassumibili nella contrapposizione tra cani e lupi. La differenza tra questi due individui, però, non si nota solo nella ricchezza e nella povertà che li contraddistingue. Infatti, nonostante l’aspetto dei soldi sia alla base dei loro comportamenti, l’approccio di vita tra poveri e ricchi è diverso: i lupi, selvaggi, odiano i cani e tentano di dimostrare quanto in realtà ebrei ricchi e poveri siano uguali(come fa Ben); i cani, invece, sempre accuditi, non provano mai un senso di solidarietà verso i lupi, non dando loro alcun tipo di aiuto.
Riguardo Harry, egli è il tipico ‘cane’ coccolato, protetto, servito e vissuto sempre tra le mura della propria casa, lontano da qualsiasi pericolo. E’ anche una figura un po’ particolare che sembra aver trovato la felicità sposando Lauren, ma che poi si rende conto dell’errore commesso; forse un personaggio che, proprio perché vissuto senza conoscere quella parte del mondo che avrebbe potuto farlo soffrire, non sa come comportarsi e non sa cosa vuole veramente.
Ada, invece, rimane sempre una ragazza sognatrice. Già dal primo momento in cui vede Harry e si innamora di lui, a lei interessa solo poter, se non averlo, almeno fantasticare su di lui, semplicemente chiudendo gli occhi e volando via, in un altro mondo, quello della sua mente. Aveva sempre vissuto nella povertà, aveva continuato a sognare senza preoccuparsi della realtà e dopo un po’ trovò il mezzo per poter esprimersi: la pittura. Aveva sempre mantenuto vive le sue speranze, finché non trovò la sua strada; le bastò vivere con tre certezze: la pittura (la sua passione), il coraggio (per poter andare avanti) e suo figlio.
Circa lo sfondo storico, come hanno già detto Ettore e Federico, è evidente la situazione che venne a crearsi agli inizi del 900 tra i pogrom, la prima guerra mondiale etc. Per quanto riguarda la realtà sociale, già dal conflitto tra ricchi e poveri sarà prevedibile il peggioramento degli eventi futuri.
Per quanto riguarda il tema dell’amore, esso non è il protagonista del romanzo, ma ciò che serve a far procedere la storia. Al centro, è evidente, spicca l’amore tra Harry e Ada; forse un amore impossibile, ma, a differenza di quello tra Ada e Ben e tra Harry e Lauren, sincero. Quest’ultimi matrimoni risultano, invece, infelici e improvvisati. Ciò che mi ha fatto notare Ettore è stato anche quel tipo di amore che faceva da sfondo nel romanzo, ma che non è da sottovalutare: quello del padre di Ada nei confronti della figlia…etc
RispondiEliminaL’arte, vista dagli occhi di Ada, serve per poter esprimere ciò che è racchiuso dentro di lei e ciò che ha vissuto. Nei suoi quadri, infatti, Harry riesce a notare le radici ebraiche più profonde, quelle che anche lui sente proprie; nei dipinti di Ada, dal punto di vista di Harry, però, c’è qualcosa di più: quella tristezza e sofferenza, causata dalla povertà, che lui non aveva mai vissuto. La pittura, quindi, vista nel romanzo dagli occhi di Ada ed Harry, diventa per lei fonte di passione e per lui fonte di una mancanza che non aveva potuto colmare da piccolo, rinchiuso com’era nella bella vita.
In conclusione è stata una storia appassionante, per nulla scontata e allo stesso tempo un po’ triste; quest’ultimo aspetto, almeno per me, è risultato evidente alla fine. Ada, infatti, costretta ad abbandonare i sogni che aveva continuato ad inseguire da piccola, si rifugia nella sua unica passione, la pittura, che però le fa rivivere una profonda tristezza, quella tristezza che non aveva potuto rimuovere perché ormai faceva parte di lei. Inoltre, ciò che mi ha stupito, è stato il fatto che Ada riuscisse in qualsiasi circostanza a ricominciare, senza troppo dolore, una nuova vita. Riguardo la struttura del romanzo volevo ribadire ancora una volta come la scrittrice abbia saputo intrecciare due destini, non solo quello dei cani e dei lupi, ma anche quello di Ada ed Harry; a me ha dato l’idea di due linee parallele tra loro che ad un certo punto del racconto (quando Ada ed Harry si incontrano) si intrecciano, facendo credere al lettore che prima o poi si debbano fondere insieme; nel finale, invece, le due linee ritornano ad essere parallele; non è da sottovalutare, però, il viaggio che hanno compiuto. Alla fin fine, quindi, è stato un romanzo che mi ha saputo trasmettere molto.
A presto…:) Valeria
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RispondiEliminaEccomi qui anch'io finalmente...
RispondiEliminaAllora è bene che commenti:
il libro nel complesso mi è piaciuto e l'ho trovato interessante anche se non mi è piaciuto troppo il finale. Comunque è proprio evidente la struttura binaria della storia fin dall'inizio dove viene descritta la struttura sociale della città in cui vivono i protagonisti. Ed è evidente in tutto quanto il libro perchè ogni personaggio che parla spesso fa riferimento al ceto diverso dal suo riferendosi "agli altri" e analizzando le differenze e soprattutto i difetti della parte "avversa". I più ricchi si vantavano della ricchezza e del proprio potere accusando i poveri del fatto di essere poveri...come se fosse dipeso da una persona la condizione sociale in cui si trovava. Mentre i poveri si lamentavano di non possedere la ricchezza, ma si vantavano di non essere molli
come i ricchi. Dal punto di vista comportamentale e soprattutto dei beni queste differenze emergono, ma dal punto di vista delle passioni e delle emozioni si capisce
che un ricco non è per nulla diverso da un povero.
Riguardo le caratteristiche di Harry devo ammettere di trovarmi d'accordo con Raffaello(alias Federico) infatti si può dire che Harry sia cresciuto dentro un suo mondo
a parte che lo ha fatto diventare una gracile creatura, sia fisicamente, ma altresì moralmente e interiormente.E' quello che si definisce un debole, senza la capacità di adattamento di Ben e la forza d'animo di Ada.
Non credo che si possa parlare di Ada come di una figura che si evolve nel romanzo, anzi di per sè rimane essenzialmente statica. A dodici anni aveva raggiunto la maturità massima che poi si protrae per tutto il libro, infatti continuerà a sognare come aveva sempre fatto, ma da un certo punto di vista è questo sua capacità di sognare è la sua forza ed è ciò che la spinge avanti: senza i suoi sogni non avrebbe potuto continuare a sperare di conoscere Harry e di poterlo amare ricambiata. E senza i sogni non avrebbe potuto ricominciare daccapo dopo essere stata espulsa...il sogno di vivere felice.
L'ambientazione storica è evidente anche se non predominante, si cpisce che la vicenda si svolge durante la prima guerra mondiale,ma comunque non è essenziale che si svolga in quel periodo, infatti non emerge nulla della guerra se non sullo sfondo e a parte i pogrom. La realtà sociale che emerge dal libro non mi ha stupito molto, direi proprio che è quella che mi aspettavo...differenze tra ricchi e poveri, xenofobia etc...
Nel libro l'amore ha un ruolo se non dominante, almeno molto importante, infatti è ciò che spinge i personaggi a comportarsi come si comportano: Ada va a casa di Harry per amore(la prima volta spinta anche dalla situazione del pogrom); Raisa convince il padre di Ada a mandarli in Francia per amora della figlia, Ben si separa dalla madre per amore di Ada. In ogni caso l'immagine di amore che si evince dal libro è quella dell'amore passionale, l'immagine di un amore che spesso crea divisioni e che è essenziale per vivere felici. Mi trovo d'accordo(ancora una volta) con quello che ha scritto Federico riguardo al fatto che l'unico amore "vero" è quello tra Harry e Ada, anche se è quello maggiormente ostacolato.
RispondiEliminaL'arte ha la sua espressione solamente nel personaggio di Ada, che essendo anche la più sognatrice e fantasiosa, è quella più "predisposta". Per la protagonista,
l'arte è lo sfogo della fantasia nel reale, ma allo stesso tempo è la possibilità di rappresentare il passato e comunicare emozioni al resto del mondo, le stesse emozioni che aveva vissuto nell'infanzia e dopo.
Visto che tutti hanno aggiunto il prorpio commento personale, non posso essere l'unico a non farlo. Devo dire che nel complesso il libro mi è piaciuto e mi ha proprio preso anche perchè non vedevo l'ora di sapere come finiva tutta la vicenda. L'unica pecca che ho trovato è che mi è risultato, almeno in alcuni punti, veramente pesante a causa delle lunghe riflessioni inserite. Ovviamente erano importanti , ma le ho trovate "lente". per il resto sono stato soddisfatto della lettura.
La struttura binaria del romanzo si evidenzia nelle descrizioni dei due mondi contrapposti degli ebrei più ricchi (medici, avvocati, amministratori di grandi proprietà) e dei "meklers", gli ebrei del ceto intermedio a cui la protagonista del romanzo appartiene. Ciò che li contraddistingue è, a parte la ricchezza intesa come quantità di denaro, anche i modi di fare, lo stile di vita e le abitudini: ovviamente lo stile di vita dei più ricchi risulta essere molto più raffinato e sfarzoso, non esitano a mettere in mostra tale ricchezza dando di tanto in tanto feste a cui però solo gli appartenenti alla loro classe sociale possono partecipare. I meklers invece non possono permettersi feste o pasti troppo costosi, cercano di arrivare a fine mese arrangiandosi con quelle che sono le loro possibilità e inoltre devono fronteggiare un enorme pericolo che incombe continuamente su di loro: i pogrom.
RispondiEliminaIl personaggio di Harry all'interno della storia rispecchia il tipico ragazzino di famiglia ricca cresciuto all'interno delle mura casalinghe, coccolato, servito e riverito che però non conosce la realtà al di fuori di quelle mura le quali, più che una protezione, sembrano una gabbia. Entra in contatto se pur per breve tempo con la realtà nel momento in cui quei due bambini sudici e affamati, che altro non sono che dei lontani cugini, varcano la soglia di casa sua.
Ada invece è una ragazza che vive immersa nella realtà ma dalla quale si dissocia mentalmente, entrando in un mondo tutto suo fatto di sogni, paure, speranze che poi ritrae sulla tela mentre dipinge. Nel corso del romanzo Ada non cambia, anzi spesso ci si domanda se realmente sia cresciuta o sia ancora rimasta bambina: è innamorata di un uomo del quale non sa nulla se non che è un lontano parente molto ricco e già sposato con un'altra donna. Il suo amore è basato su una passione travolgente, quasi da adolescente, e non su di un sentimento coltivato nel tempo e più maturo.
Lo sfondo del romanzo è quello della prima guerra mondiale intuibile dagli accenni ai pogrom e alle azioni di guerriglia per le strade. viene dedicato allo sfondo storico soltanto una piccola parte all'inizio del libro. La guerra infatti nel corso del romanzo sembra essere scomparsa e i personaggi vivono la loro vota come se niente fosse.
Il tema dell'amore è predominante all'interno del romanzo. Un amore che però a mio avviso è più distruttivo che costruttivo: Ada lascia la sua terra natale a cui era molto affezionata per amore di Harry, Ben abbandona la famiglia per amore di Ada (la quale però non ricambia), Harry lascia la moglie ed il figlio sempre per amore di Ada, insomma, anzichè essere un sentimento che dona gioia e felicità, rende invece molto tristi e soli i personaggi.
L'arte invece è l'unico modo che Ada conosce per esternare i propri sentimenti di amore per Harry, nostalgia per la sua patria e voglia di fuggire. Sarà poi il mezzo che permetterà ad Ada di entrare in contatto con Harry e farsi conoscere nei livelli alti della società.
Personalmente devo dire che il libro non è stato tra i più entusiasmanti che abbia mai letto: è molto lento e privo di azione, nel complesso molto triste e poi, devo essere d'accordo con Federico, i personaggi sono molto poco reali in quanto sempre fermi sulle loro posizioni ed incapaci di cambiamento. Il finale poi è alquanto deludente: mentre tutti si aspettano un ritorno di Harry e finalmente un lieto fine in questa triste storia, Harry la abbandona, non la cerca e Ada passa il resto dei suoi giorni da sola a dover crescere un bambino. Ada inoltre è il personaggio meno verosimile, sempre immersa nella sua realtà e impegnata ad inseguire un amore da ragazzina sognatrice che una volta realizzato la lascerà più infelice di prima. Purtroppo non posso dire mi abbia lasciato molto se non un senso di amarezza e delusione finita l'ultima pagina.
Ehi! Ciao compagni di classe! Sono Chiara…
RispondiEliminaTutto bene, vero?? Tra un allenamento e l’altro ho letto il libro di Irène Némirovsky che ci è stato proposto dalla professoressa.
Ho trovato la lettura del romanzo alquanto triste (come per Ettore) ma, tuttavia, ci sono stati alcuni punti che mi hanno colpito in modo particolare quali, per esempio, le descrizioni dettagliate e la forza interiore di Ada (come ha ben evidenziato Valeria). Secondo me tale caratteristica di Ada è da ammirare molto: è sorprendente infatti come riesca ad andare avanti nonostante il fatto che dovette abbandonare tutti i suoi sogni! Devo dire che appena cominciato non mi ha colpito in modo particolare il romanzo di Irène Némirovsky; al contrario, nella seconda parte, mi sono trovata diverse volte immersa nella lettura. Giunta alla conclusione posso affermare che, tutto sommato, mi è piaciuto abbastanza.
• La struttura binaria del romanzo si può notare in primis dal titolo, “I cani e i lupi”. La tranquillità dei cani rappresenta il ramo ricco della famiglia Sinner a cui appartiene il personaggio Harry; il coraggio dei lupi, invece, identifica il ramo povero della medesima famiglia in cui si possono trovare Ada e Ben, ad esempio. Tale divisione a due si ritrova nella presenza di due coppie distinte: Ada e Ben da una parte, Lauren e Harry dall’altra. La struttura binaria nel romanzo proposto è presente anche in modo meno evidente, come ad esempio quando Harry acquistò i due quadretti di Ada.
• Harry sembra il tipico fanciullo ricco che non gli manca nulla dal punto di vista materiale. Tuttavia lui si ritrova vuoto e privato dei veri piaceri della vita. Crede di aver trovato la felicità con Lauren, ma sarà solo con l’amore di Ada che riuscirà a trascorrere momenti veramente felici. Per quanto riguarda l’analisi di Harry mi ritrovo molto nelle parole di Federico!
• “Sono andata avanti per anni senza vederti, quasi senza conoscerti, e tu eri mio esattamente come adesso. Io che sono abituata ad aspettarmi il peggio, non ho paura di perderti.” Queste sono le esatte parole che Ada affermò ad Harry durante la loro storia d’amore. Si può notare come tale fanciulla abbia vissuto un vita opposta a quella dell’amato: lui poteva avere tutto, lei veniva privata di qualsiasi cosa. Lei aveva trascorso ogni giorno senza dimenticare di chi era veramente innamorata, Harry. I sogni sono le uniche cose che nessuno le poteva rubare, sono le sue speranze di vivere felice… In questo ambito concordo molto con Davide Trubian. E’ interessante come alla fine del romanzo nasce un suo bambino che rappresenta la sua prima e vera certezza reale.
RispondiElimina• La prima guerra mondiale fa da sfondo al romanzo di Irène Némirovsky ma, come ha ben evidenziato Federico, solo nelle sue forme peggiori. E’ particolare, inoltre, la scelta della scrittrice di concentrarsi sulla vita dei personaggi tralasciando man mano gli avvenimenti storici principali. Si può ritenere fondamentale nel romanzo la continua lotta tra ricchi e poveri che emerge fin dal primo capitolo.
• Per quanto riguarda il tema dell’amore mi ritrovo nelle parole di Nicolas. Nel romanzo si trova prevalentemente un amore distruttivo che porta infelicità, come ha ben sottolineato il nostro compagno di classe. La scrittrice è riuscita a rappresentare un’immagine diversa di tale sentimento donando al suo lavoro un alone di tristezza.
• L’arte assume un ruolo particolare nel romanzo: diventa il mezzo attraverso il quale Ada ricorda la sua patria natale, l’Ucraina, e rappresenta i suoi sentimenti. Attraverso i suoi quadri Ada riesce ad avvicinarsi Harry: questo ultimo diventa cosciente del fatto che non è felice e per questo motivo comincia ad interessarsi ad Ada perché solo lei, attraverso la pittura e il suo amore, può colmare tale mancanza. In conclusione, riguardo all’arte, posso affermare di essere d’accordo in quanto ha detto Valeria.
Bene, ho concluso il mio commento! Godetevi questa estate!
A presto!! Chiara Z.
Ciao a tutti, ho anche io finito (se pur con fatica) questo libro! Premetto che fin dall’inizio non mi ha appassionato a causa della sua staticità nell’evoluzione della storia. Infatti, i libri come questo, in cui vengono analizzate le caratteristiche umane e i pensieri dei personaggi a discapito di una storia più dinamica e avvincente non sono mai stati i miei preferiti. Nonostante ciò spero di essere riuscito a coglierne alcuni aspetti interessanti.
RispondiEliminaLa struttura binaria del romanzo si può individuare nelle due classi sociali di ebrei: i ricchi e i poveri. Questo tipo di suddivisione sociale mi ricorda in parte l’ascesa dei mercanti durante il Rinascimento: grazie a conoscenze e allo spirito di intraprendenza, una famiglia può raggiungere, partendo dalla povertà, una grande ricchezza. Ma, una volta raggiunto questo livello di agiatezza si chiude nella sua ricchezza e inizia a disprezzare le classi sociali più basse. La differenze tra queste due classi sociali sono però solamente il censo e le maniere di relazionarsi (più eleganti e sfarzose quelle dei ricchi, più rudi quelle dei poveri), ma, alla fine, essi mantengono la stessa umile origine.
Harry, è l’emblema dell’educazione e delle buone maniere che gli conferiscono una sicurezza esteriore che si contrappone ad una grande fragilità emotiva. Cresciuto nel suo mondo è infatti incapace di vivere immerso nella giungla della vita reale.
Ada è, fin dall’infanzia, una bambina dalla fervida immaginazione, ed è proprio questa che le consentirà di restare, nell’animo un’eterna “Peter Pan”. Questo si può considerare un vantaggio dal punto di vista creativo-artistico ma un grande limite dal punto di vista sociale. È infatti una bambina isolata incapace di relazionarsi con le persone (si evidenzia questo problema fin da quando va alla festa con Madame Mimi e non lega con nessun bambino, fino ad arrivare in Francia quando non ha nessun amica). Nel corso del romanzo non compie un percorso di crescita ma resta uguale in tutti gli aspetti del suo carattare.
Lo sfondo storico è invece poco approfondito in quanto, eccetto l’evento dei “pogrom”, gli eventi storici mondiali (per esempio la prima Guerra Mondiale) sfiorano solo leggermente le vite dei personaggi.
L’amore nel romanzo non è il motore dell’azione come si potrebbe pensare, ma solo un espediente che usano i personaggi per raggiungere i propri scopi: la zia Raisa va in Francia si per amore della figlia ma soprattutto per raggiungere una notorietà e cercare disperatamente di eguagliare la ricchezza dei “ricchi”; Ada e Ben si sposano non per amore ma per il desiderio di andarsene dalla casa di Raisa che diventata invivibile; Laurence ritorna da Harry per salvarne la reputazione e non per un vero sentimento di amore. Fa eccezione l’amore disinteressato che lega Harry e Ada, che regala ai due personaggi gli unici attimi di vera felicità del romanzo, che risulta, per tutto il resto del racconto, molto triste e deprimente.
L’arte, esercita un ruolo importante solo per determinati personaggi (Ada e Harry) mentre per gli altri assume un ruolo marginale, quasi nullo. Per Ada è la possibilità di trasportare nella realtà i suoi sentimenti e le sue emozioni riguardanti la sua madrepatria. Riuscirà poi, grazie a questo suo talento, a risvegliare in Harry la nostalgia della Russia natìa.
Tommaso
Ciao a tutti, spero stiate bene . Sono da poco tornato a casa da due splendide settimane di mare. E' arrivato anche per me il momento di commentare il primo libro proposto per l'estate.
RispondiEliminaDalle prime pagine il libro non mi interessava molto ma, proseguendo con la lettura, ho cambiato idea perchè mi ha colpito la storia di Ada, bambina ebrea costretta a nascondersi e a fuggire assieme al cugino Ben.
Fin quasi dall'inizio della soria Ada ha e avrà sempre in testa e nel cuore Harry, il ragazzino, ebreo come lei ma ricco, che ha incontrato a Kiev e che resterà per sempre come un sogno da realizzare (come dice Ettore penso che l'amore di Ada per Harry sia il motivo di ogni sua azione e pensiero). L'amore, come detto da Ettore, Valeria e Davide, ha un ruolo fondamentale visto che fa muovere le vicende del romanzo, i personaggi ed è decisivo per le scelte e le azioni dei personaggi.
La passione di Ada è l'arte e questo suo interesse le dà la possibilità di rincontrare il tanto amato Harry. Per Ada l'arte serve a rivivere la sua infanzia dipingendo i suoi ricordi e a rielaborare alcuni dei momenti fondamentali della propria vita.
Interessante il cambiamento di Ada: da bambina curiosa, che vuole conoscere la vita, a donna forte e capace di prendere decisioni e di vivere una storia d'amore sofferta, intrigante e intensa.
Mi è piaciuto il modo di scrivere della Nemirovsky per le parole semplici, ma allo stesso tempo piene di significato, e per le numerose descrizioni presenti nel libro. Si riescono a cogliere le particolarità dei luoghi e del periodo storico nei quali si svolge la storia: le città di Kiev e Parigi, la Prima Guerra Mondiale.
Nel libro è presente una struttura binaria che si evidenzia appunto nelle due diverse città (Parigi e Kiev), ma anche, come detto un pò da tutti, nelle due differenti condizioni sociali dei protagonisti (la povera Ada, il ricco Harry).
Come detto prima, l'arte, nel romanzo, è il mezzo che ricongiunge il personaggio di Ada con quello di Harry, a cui Ada pensa sempre pur sposandosi col cugino Ben. Più di tutto infatti mi ha colpito il finale:" la pittura, il bambino, il coraggio: con questo si può vivere. Si può vivere più che bene". Ada ha finalmente qualcuno che starà con lei per sempre e che non la tradirà: è riuscita a trovare un senso alla propria vita, grazie alla nascita del figlio. Infatti Ada troverà il suo equilibrio quando sarà madre; concordo con Chiara sul fatto che il bambino è la sua unica certezza reale.
Volevo dire un’ultima cosa: ho trovato interessante il paragone che ha fatto Tommaso tra Ada e Peter Pan!! Riprendendo il personaggio di Ada, secondo me vive in un mondo tutto suo, pieno di sogni, immaginazioni, pensieri ed emozioni e questo forse l’allontana un po’ dalla realtà.
Ci sentiamo per il prossimo libro.
Andrea
Salve a tutti, mi sono finalmente deciso anche io a contribuire alla discussione di questo libro, anche se l ho finito da qualche giorno.
RispondiEliminaLa struttura binaria del libro si riscontra in molti aspetti del racconto: il contrasto tra ricchi e poveri; la spensieratezza dell'infanzia di Ada, che finisce nelle strade di Kiev durante il pogrom e che si tramuta in angoscia fino alla nascita del figlio; la presenza di due ambienti tra loro diversissimi in cui si svolge la storia (Kiev e Parigi). Harry, il bambino ricco di cui Ada è innamorata, è una persona cresciuta in una bolla, inconsapevole delle crudeltà che il mondo presenta all'esterno delle mura della sua casa, ma che nonostante questo riesce a rinunciare alla moglie per stare con Ada, dopo aver imparato ad amarla attraverso la sua arte. Arte che per Ada ha un significato particolare e che l' accompagna per tutta la sua vita: nei suoi quadri, Ada riesce ad esprimere tutti i suoi sentimenti in un modo diretto, che colpisce lo spettatore nel profondo; proprio grazie all'arte si ha uno dei passaggi più importanti nello svolgimento della trama del libro: Harry e Ada si ritrovano a Parigi.
Ada è invece un personaggio molto emotivo, che riesce a sfogarsi solo attraverso i suoi quadri, ma che è capace di rinunciare al suo bene più grande, Harry, pur di permettergli di essere felice; raggiungerà la serenità solo quando avrà potrà pronunciare con sicurezza la parola “noi”, e cioè dopo aver avuto un figlio.
L' amore è il filo conduttore del romanzo: l' amore per se stessi, per gli altri, la voglia di realizzare i propri sogni, è questo che muove ogni cosa nel romanzo.
Ciò che emerge dalle pagine del romanzo è la descrizione di una società che sta affrontando uno dei periodi più bui (la Grande Guerra), e che oltre alla paura della morte nelle trincee, deve affrontare un grandissimo contrasto tra le agevolazioni dei ricchissimi e lo sfruttamento dei più poveri.
Concludendo, devo dire che in questo libro mi ha colpito il modo di scrivere dell'autrice, incredibilmente semplice e nello stesso tempo colorito, capace di rendere quasi reali i luoghi e le sensazioni che descrive.
ma tu chi sei, yoma?
RispondiEliminaCiao a tutti! È arrivata l’ora di postare anche il mio commento..
RispondiEliminaIl libro lo ho finito da tempo, anche se tra le vacanze varie non sono riuscito a commentare. A differenza di altri compagni, e dei miei stessi timori, il libro complessivamente mi è piaciuto, tanto da finirlo in quattro giorni e, fidatevi, per me è pochissimo… :)
L’unica pecca è stato il finale, a mio parere deludente, forse perché mi ha lasciato con alcuni interrogativi, come ad esempio il destino di Harry dopo la “fuga” di Ada. Lo ritengo un finale un po’ incompleto.
La struttura binaria del libro si manifesta attraverso la contrapposizione tra i due ceti sociali della stessa famiglia; da un lato i ricchi, abitanti nel lusso sulle colline, dall’altro i poveri, costretti a vivere nei bassifondi della città, in condizioni misere. Questo dualismo viene affiancato alla figura dei cani e i lupi, entrambi appartenenti alla stessa famiglia dei canidi (metaforicamente, la stirpe dei Sinner), ma differenti per il modo di vivere. I ricchi Sinner, rappresentati dai cani, vivono nel lusso e con uno stile di vita tranquillo e raffinato tendente al viziato, che vivono nel timore di tornare alle origini di ebrei poveri, tanto da voler tenerli il più lontano possibile, salvo alcune eccezioni, come il nonno di Harry; i poveri Sinner invece sono costretti a vivere di stenti e la sopravvivenza della famiglia di sei membri dipende unicamente dal padre di Ada, ma nonostante le difficoltà vivono con grandi speranze per un futuro migliore, almeno per i figli. In conclusione la struttura binaria si evidenzia nella contrapposizione tra i due rami della stessa famiglia appartenenti a due classi sociali differenti.
Uno di questi “cani” è Harry, un ragazzo che, come hanno già detto molti, nonostante la protezione e le coccole della famiglia, è cresciuto debole e fragile, con un vuoto che ha bisogno di colmare ad esempio attraverso i quadri di Ada, che lo riportano ad una realtà a cui i suoi genitori lo hanno tenuto lontano.
Ada invece fa parte dei “lupi”. Inizialmente ignora la realtà circostante e solo a 5 anni inizia piano piano a prendere coscienza del mondo circostante. Con il passare degli anni, Ada vive sempre più sola, abbandonata a se stessa, rifugiandosi sempre più in una vita interiore profonda e inaccessibile. Ha un’ intelligenza profonda e versatile, e una grande dote per la pittura e il disegno. Nonostante con il proseguire del romanzo diventasse sempre più donna, per lo meno esteriormente, rimaneva una bambina timida a proprio agio in una “solitudine selvaggia”.
Il romanzo si apre a Kiev, in Ucraina, all’epoca dello Zar Nicola II; è quindi ambientato tra gli inizi del ‘900 e la prima guerra mondiale, e vengono descritti principalmente gli aspetti negativi, come i pogrom. Sono evidenti le separazione tra i vari ceti sociali, suddivisi all’interno della città in fasce, come su una piramide, e ad ogni livello corrisponde uno strato sociale: in basso i più poveri, nel mezzo gli intermedi e sulle colline i ricchi.
RispondiEliminaL’amore ha nel romanzo un ruolo importante e determina anche il proseguire degli eventi. È possibile suddividere l’amore paterno/materno con l’amore “passionale”.
Il primo tipo è quello che hanno i genitori verso i figli, in particolare nel romanzo tra il padre di Ada e la figlia, e tra la zia di Ada e Lilla; entrambi i genitori cercavano di preparare i figli ad un futuro migliore, per aiutarli a far carriera come attrice per Lilla, e come pittrice per Ada. L’amore per i figli li guidava quindi nelle loro azioni.
Il secondo tipo è l’amore tra i giovani: Ada-Harry, Harry-Laurence, Ben-Ada. Tra questi tre, il primo tra Ada e Harry è l’amore più sincero, l’amore struggente nato ad Ada al primo incontro con Harry da bambini. E Ada cresce portando in se questo amore a cui riceverà contraccambio solo intorno ai vent’anni, quando Harry, tramite i quadri di Ada, riscopre in lei il mondo che non ha mai conosciuto, ma che sentiva giacere al suo interno, come una cosa familiare. Il secondo amore, tra Harry e Laurence, è più superficiale, tanto da spezzarsi facilmente dopo l’incontro con Ada. L’ultimo invece, tra Ben e Ada, è un amore per lo più convenzionale basato sull’utile, anche se Ben è davvero innamorato di Ada.
L’arte nel romanzo è importante principalmente per Ada e Harry. Per Ada è un utile mezzo di espressione che gli permette di liberare le sue emozioni interiori. Per Harry è invece un mezzo per riscoprire un mondo a lui lontano ma allo stesso tempo vicino. I quadri di Ada sono stati anche il ponte che ha permesso il riavvicinamento dei due.
Un saluto a tutti e al prossimo libro, se riesco a finirlo, visto la fatica che sto facendo a leggerlo….
Ciao ciao!
Riccardo